2009
PALAZZO APORTI
Complesso per uffici “Ferrante Aporti” | Ex Palazzo delle Regie Poste
Controllo progetto d’Appalto
Direzione Lavori
Committente
Business Port Srl | Hines Italia
Tipologia di intervento
Ristrutturazione e Riqualificazione
Destinazione d'uso
OFFICES, RETAIL
Valore dei Lavori
44 Milioni €
Luogo
MILANO
Periodo
2007-2009
Concept Design
ACPV ARCHITECTS – Antonio Citterio Patricia Veil
Numeri
Surfaces:
44.000 m² Superfice isolato
27.000 m² SLP uffici
2.500 m² Retail
Certificazioni e Obiettivi sostenibilità
Credits
Photo Courtesy by Hines, Palazzo Aporti
In collaborazione con
SCL Ingegneria Strutturale (Prog. Strutturale)
Planning (Prog. Impianti)
Methis Lighting (Prog. Illuminotecnico)
LAND
Pichler (Strutture metalliche - facciate)
GDM Costruzioni (Impresa)
Con il definitivo trasferimento di Poste Italiane nel 2002, Palazzo Aporti ha visto una nuova vita attraverso l’intervento di profonda riqualificazione, mirato a trasformare in centro direzionale il palazzo monumentalista progettato di Ulisse Stacchini costruito tra il 1926 e il 1931.
L'edificio, originariamente concepito come Palazzo delle Regie Poste nel ventennio fascista, occupa un intero isolato delimitato da Piazza Luigi di Savoia, Via Ferrante Aporti, Via Soperga e Via Luigi da Palestrina.
L'intervento complessivo ha comportato una riarticolazione degli spazi interni, con nuove volumetrie dalle forme lineari e pulite che ridefiniscono il coronamento dell'edificio e accogliere uffici, archivi, depositi e spazi commerciali.
L'architettura originale è stata preservata nei fronti esterni, mantenendo gli elementi decorativi e strutturali peculiari del periodo fascista, come l'ampio pronao sull'ingresso principale, richiamato anche nella corte interna riservata. La complessità del connubio tra il nuovo intervento e la preesistenza storica ha aggiunto un livello di sfida alla Direzione Lavori, chiamata a verificare le esecuzioni nel rispetto del Vincolo imposto dalla Soprintendenza ABAP di Milano.
Palazzo Aporti, costruito in contemporanea con l’adiacente Stazione Centrale dello stesso architetto, presenta caratteri art nouveau e liberty uniti ai canoni del monumentalismo tipico dell’architettura di regime.
I circa 26 mila m2 di uffici sono distribuiti in tre nuovi corpi di fabbrica inclusi sono inseriti tra i fronti storici e una nuova corte interna rettangolare, studiata per dare spazio e luce agli ambienti più centrali. Nuovi livelli e mezzanini – per un totale di sette piani fuori terra e due piani di parcheggio sotterraneo – sono stati possibili grazie alla notevole altezza originaria degli ambienti interni e sono realizzati da un’anima strutturale interamente in acciaio con altezza ridimensionata per favorire un risparmio energetico e un minor consumo per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti.
I fronti aggiuntivi sono realizzati con soluzioni differenti tra maglia d’acciaio e vetro per marcare con eleganza, leggerezza e modernità una forte distinzione tra la nuova volumetria e l’architettura storica, garantendo un eccellente comfort visivo con illuminazione naturale degli ambienti.
Il progetto impiantistico prevede la produzione di riscaldamento e climatizzazione tramite pompe di calore ad alta efficienza alimentate da fonti rinnovabili certificate, per un sistema ad emissioni zero.
Il progetto architettonico si distingue per il ponderato equilibrio tra nuovo e storico, tra passato e futuro. Linee pulite ed essenziali, trasparenze e colori soft danno nuova identità all’edificio senza snaturarne la sua origine, addizionandosi oltre la linea di gronda storica dell’edificio fascista, dialogando con il linguaggio architettonico esistente e circostante ma rinnovando tutti gli aspetti di performance energetica, impiantistica e strutturale.
Il recupero della corte interna, sollevata alla quota del piano rialzato, rappresenta un rinnovamento dell'architettura tipica milanese, creando un giardino eden che richiama le caratteristiche corti milanesi.
La direzione lavori di un progetto così particolare e complesso richiede la capacità di saper organizzare, programmare e gestire un cantiere ricco di lavorazioni e professionalità differenti, con un'enfasi particolare sul rigoroso rispetto del progetto vincolato dalla Soprintendenza.